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La Triennale Milano ospita: Il design che non c’è. In mostra progetti di studenti e designer volti a migliorare la qualità della vita in città.

ADI Lombardia ha chiesto ai cittadini di segnalare con una fotografia le situazioni che, in assenza di progetto, peggiorano la vita in città. Così si è creato questo contesto molto interessante dal punto di vista sociale di interscambio tra cittadini, studenti, designers, in cui l’inchiesta “per strada” dei cittadini, ha portato spunti e riflessioni e poi progetti.

“Il design che non c’è” chiedeva di segnalare attraverso delle foto la situazioni di disagio, malessere, bruttezza, cattiva funzionalità che ogni cittadino sperimenta quotidianamente nei suoi percorsi urbani.

Le immagini hanno messo in evidenza numerosi problemi.

 

Oggi una mostra presenta le soluzioni suggerite dai designer e dagli studenti

 

Milano: il design è la soluzione. I progetti di designer e studenti per l’iniziativa “Il design che non c’è” promossa da ADI Lombardia: alla Triennale in mostra le soluzioni che il design può dare ai problemi di disagio e bruttezza in città.

 

 

Le fotografie, fatte con lo smartphone, sono il resoconto lucido ed essenziale dei problemi di vita vissuta di ogni milanese, cittadino comune. Così la risposta alla cattiva qualità della vita è anche il design!

I temi giudicati più urgenti, raccolti in tre macroaree che riguardano la Segnaletica, le Microarchitetture e il Vivere la città (area a sua volta suddivisa in: Problematiche, Opportunità e Facilitazioni), sono stati proposti a designer e studenti. Hanno risposto all’invito i designer Makio Hasuike, Ugo La Pietra, Alberto Meda e Patrizia Pozzi (con Duilio Forte e Angelo Jelmini), che con le loro tavole propongono alcune soluzioni dedicate alle sedute, alle recinzioni temporanee, agli spazi di auto-espressione, accompagnati da un’installazione particolarmente suggestiva nello spazio biglietteria della Triennale.

 

Accanto a questi progetti gli studenti del Politecnico di Milano e dello IED Istituto Europeo di Design di Milano propongono le loro soluzioni per rendere più funzionale la città. Progetti che potrebbero risolvere, grazie all’intervento del design i problemi più sentiti della vita quotidiana.

 

“La nostra professione è storicamente abituata ai manifesti di denuncia”, commenta il presidente dell’ADI Luciano Galimberti. “Libri bianchi su questo o quell’argomento, denunce che trasudano sdegno e accuse apocalittiche troppo spesso cadute in un complice dimenticatoio.

Una propensione in fondo all’autoassoluzione rispetto a problemi sempre più grandi di noi, che coinvolgono una collettività generica e anonima.

Questo progetto sviluppato dai colleghi di ADI Lombardia, è riuscito invece a coniugare un’analisi spietata dell’assenza di design negli spazi pubblici con la concretezza e il pragmatismo di una progettualità generosamente offerta al dibattito pubblico da parte di alcune eccellenze italiane del design”.

E’ stato inaugurata i giorni scorsi alla Triennale di Milano ed è aperta al pubblico dal 17 febbraio al 5 marzo 2017#ildesignchenonce

Informazioni:

ADI Lombardia

T +39 023311958

lombardia@adi-design.org

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