Torre Generali a CityLife vince il premio internazionale ACI “Excellence in Concrete Construction Award 2019”. Il prestigioso riconoscimento torna…
Un estratto del lavoro di ricerca finale del Corso di Nanotecnologie e materiali funzionali per il design – Politecnico di Milano.
Di Davide Pecchini, Giuseppe Currò e Simone Cacciotella
Quando usare un materiale “reversibile o irreversibile”
Un materiale sottoposto a sforzo, si deforma prima elasticamente e solo in seguito, se lo sforzo e particolarmente grande, inizierà a deformarsi plasticamente. Esistono materiali/componenti progettati per assorbire gli urti esclusivamente in maniera elastica ed altri che sfruttano anche l’assorbimento in campo plastico.
Assorbire gli urti sfruttando anche la deformazione plastica del materiale offre grandissimi vantaggi, primo fra tutti la quantità di energia che può essere assorbita, che nel caso di alcuni materiali risulta essere di parecchi ordini di grandezza superiore all’energia assorbibile elasticamente, occorre aver bene in mente i requisiti di quello che si sta progettando, perché si rischia di ricercare un materiale innovativo ma molto costoso fra i materiali che assorbono gli urtielasticamente, quando invece un materiale tradizionale può presentare caratteristiche più adatte allo specifico caso. Fatta questa premessa, nella ricerca si tratterà esclusivamente l’assorbimento elastico.