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Al via la seconda puntata dei racconti sul materiale più antico del mondo. Cinzia Anguissola, Nigel Coates, Massimiliano Mandarini, Terri Pecora, Alessio Pinto, Marco Piva e Ronald van der Hilst sono i sette nuovi nomi del design internazionale che danno una loro personale interpretazione della decorazione su parquet. Un’intesa profonda lega la progettualità e il design al legno.

Armonia che si amplifica e si identifica in una serie di poesie scritte sul parquet che restituiscono consistenza a tutto il vissuto del materiale per eccellenza dell’architettura dei prossimi vent’anni, il legno appunto, per dipingerlo come tela o intonaco. Approcci e criteri differenti, effetto di un’innovativa tecnologia all’avanguardia, solleticano l’immaginazione e muovono leve interiori per andare oltre la materia. “Genialità della natura e genialità umana” a confronto per portare avanti il progetto lanciato nel 2012 da Giovanni Basso e Carlo Bardelli, rispettivamente presidente e amministratore delegato di XILO1934, sul terreno ai tempi ancora inesplorato del decoro su parquet.

OK designer a teatro Olimpia_HR

A 2 anni dalla prima presentazione, questi 7 nuovi progetti arricchiscono la collezione di parquet decorati 1934Design di XILO1934, work in progress che nel 2013 è stato segnalato in ADI Design Index ed è stato messo in mostra in Triennale a Milano alla 1° edizione di “ADI Design Index 2013: Design Opera”. Grandi autori, ognuno diverso per matrice e cultura, per racconti particolari in continua evoluzione.

ROSAE di Cinzia Anguissolat “E’ la mancanza di primavera stabile che mi spinge a proporre fiori. I 12 fiori della decorazione provengono da luoghi diversi, colti in momenti di diversa fioritura e di differente esposizione al sole. Ognuno ha una propria storia che è espressa tutta dall’ombra che proiettano al suolo poco prima di appoggiarvisi. Alcune rose sono quasi in completo appoggio, altre si trovano ancora lontane dal suolo. I fiori si spargono ma non cadono, rimangono sospesi in un’ansa del tempo che spinge i suoi riflessi fino al parquet. Solido suolo sul quale poggiamo i nostri piedi e viviamo i nostri spazi nella consapevolezza che primavera tornerà sempre. Ma noi che la desideriamo vivere quotidianamente vogliamo poterne godere il sentore di profumi e colori anche sotto il sole rovente e la coltre invernale.” ROSAE_Cinzia Anguissola_1934DESIGNcom   TETRAPETAL di Nigel Coates “Tetrapetal, primo design di Nigel Coates per XILO1934, gioca con l’imperfezione. Fa candido uso del disegno originale a mano libera; stampato in scala ingrandita su superficie di legno, il motivo ne cattura l’immediatezza. Geometrico nella sua configurazione di base, il lavoro di Coates sfrutta al contempo sia irregolarità che differenze di densità. Il design riprende le quattro forme di petalo di un fiore che, nel suo progredire, passa graficamente da aperto a chiuso. Evitando deliberatamente ogni continuità, questo pavimento unico nel suo genere assume il carattere del riciclato e riconfigurato, quasi come se ogni tavola fosse un frammento di un disegno molto più grande smontato e rimontato in modo non corretto. Tetrapetal è disponibile in una gamma di più colori, con variazione di tonalità e disegno di sfondo”. TETRAPETAL_NigelCoates_1934DESIGN - HR   SLOW DESIGN di Massimiliano Mandarini “Il decoro Slow Design pensato per XILO1934 sostiene la biodiversità e le tradizioni territoriali e culturali, alla ricerca di un cambiamento necessario affinché si creino prodotti contemporanei nell’ottica globale. Via diversa improntata alla sostenibilità a lungo termine, vuole essere un approccio a una nuova socialità, con soluzioni su misura dove al centro è sempre l’uomo. Le impronte di bambini, piuttosto che di donne o anziani, segnalano l’ipotetico viaggio che l’umanità sta per compiere, alla riscoperta dell’amore per la semplicità, la lentezza e l’energia per la vita, emulando la sensazione di come ci si sente quando si cammina a piedi nudi. L’approccio “slow design” cerca dunque sinergie positive tra i vari elementi del sistema prodotto/territorio, celebra le diversità e coltiva le relazioni capaci di raccontare identità made in Italy, per un living contemporaneo orientato alla piacevolezza”. SLOW DESIGN_Massimiliano Mandarini_1934DESIGN com   ESAGONA di Alessio Pinto “Il decoro è un mezzo per assegnare valore e dignità alle cose. Che senso ha dunque decorare il legno, già di per sé materiale prezioso, la cui superficie piena di dettagli grazie alla sua venatura lo rende elemento unico e affascinante? Il progetto nasce dalla volontà di rievocare la forma e l’immagine del cotto esagonale, usando il caldo sapore del legno di rovere. Una tecnologia moderna per raccontare una storia antica, quella di questa tipologia di piastrelle, inventata per meglio resistere alle oscillazioni dei solai in legno, grazie alle sue sei facce che aumentano le direzioni e la superficie di dilatazione del pavimento, rispetto alla tradizionale versione quadrata. Il legno condiziona con il suo comportamento il nascere di una forma e la rievoca in virtù delle sue qualità estetiche”. ESAGONA_Alessio PINTO_1934DESIGN com ROSETTE di Marco Piva “Pensato in due colorazioni per accentuare a discrezione l’effetto di contrasto, rappresenta l’incontro su legno tra geometria e ricchezza espressiva, la fusione dell’arte con le venature del materiale. Ispirato all’arte figurativa barocca, con la sfarzosa presenza di linee curve, andamenti sinuosi di ellissi e spirali, intrecci concentrici di diversi spessori grafici, ha forme complesse ed elaborate mai casuali: l’esuberanza decorativa viene riportata all’ordine attraverso la sua inclusione nell’archetipo del rosone gotico, la cui composizione si sviluppa attorno a un centro poi suddiviso radialmente in parti uguali. Un rapporto geometrico voluto, dove le otto diramazioni rappresentano il più antico simbolo della Rosa dei Venti, di raffigurazione di tutte le direzioni possibili. Lo stesso numero che, se capovolto, rappresenta l’infinito: le infinite vie di incontro tra legno e ornamento”. ROSETTE_Marco Piva_1934DESIGNcom   WRITING di Terri Pecora “Esiste oggi una decisa tendenza a utilizzare ‘reclaimed wood’, ossia legno di recupero. Il concept di questo decoro è partito proprio da questo trend. Grafiche ripetute mille volte una sopra l’altra per creare dei pattern, come in una moderna ‘carta da parati’ dal gusto ‘vintage’ applicata sul pavimento, con sfumature che sembrano quasi una patina invecchiata. Un effetto che si ispira agli storici palazzi dell’America del Sud, edifici in legno dipinto che con il tempo è andato sbiadendo, per restituire il fascino del colore del passato. L’idea vincente è scaturita osservando le prove di stampa di vecchi cataloghi con segni grafici che suggerivano l’effetto cercato vedo/non vedo, invecchiato/non invecchiato, antico ma anche nuovo. Toni sobri, studiati per essere mischiati fra loro”. PECORA_Writing_1934DESIGN com   TULIPS di Ronald van der Hilst “Big Tulip: un elemento centrale, quasi una prima ballerina che rivela insieme sensibilità e forza e che ci apre il suo cuore. Sembra così innocente, ma rendiamoci conto che nel corso della storia sarebbe stato piuttosto scioccante dipingere un fiore aperto come questo. E che, un tempo, un unico tulipano sarebbe stato più costoso di una casa. Ora invece è possibile camminarvi sopra… Tulip Field: i celebri tulipani di Rembrandt, quelli storici con i petali come fiamme colorate, sono sparsi sul pavimento quasi si fosse appena svolta una sontuosa festa o una celebrazione unica. Una sorta di “Tulipomania” ai propri piedi… Tulipani colorati: l’idea è quella di camminare sopra le corolle assumendo il punto di vista di un’ape e di guardare nei cuori dei fiori. I diversi colori, forme e dimensioni dei tulipani ne esprimono la grande varietà: forse non tutti sanno che ne esistono più di 4.000 specie… Piccoli tulipani: come semplici pennellate o come una calligrafia floreale, i piccoli fiori sono disseminati sulle doghe di legno come se una piacevole brezza fresca li avesse soffiati sul pavimento”. little tulips_Ronald van der Hilst_1934DESIGN com   Scarica gratuitamente le texture di Xilo1934.

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