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Lei si chiama Marta Corti e la sua famiglia, da quattro generazioni, è impegnata nel settore alberghiero dove si occupa di diverse strutture ricettive. E ora, spinta da quella che è diventata una passione di cui non riesce più a farne a meno, ha deciso di trasformare in guest house la vecchia casa di proprietà nascosta in un paradiso inaspettato a Milano.

L’obiettivo, però, non era creare un classico city hotel, ma un luogo piccolo (gli ospiti non possono essere più di dieci) e sofisticato pensato per un viaggiatore che desidera ritrovare un ambiente caldo, ospitale, accogliente. Un ambiente, quindi, che avesse il sapore di casa.  I piatti della bis nonna riproposti in cucina, per esempio, vogliono proprio rispondere a questo desiderio.

Per trasformare gli spazi e rispettare i desideri, ma soprattutto i sentimenti della proprietaria, era necessario chiamare un progettista che avesse la medesima sensibilità. All’architetto Nicola Gisonda è stato infatti chiesto di realizzare un progetto architettonico che fosse capace di raccontare una storia. E così è stato.

È nata una residenza di lusso, dove gli spazi incontrano le esigenze degli ospiti. L’intervento architettonico si è sviluppato attraverso una radicale ristrutturazione che ha visto nascere sei camere, un’area living comune attrezzata con cucina ed un giardino con dehor.  Il tema del progetto era basato sulla scelta dei colori e dei materiali, volutamente inseriti in un continuo gioco di contrasti ma allo stesso tempo di continuità. Un esempio è dato dal velluto che, protagonista nelle camere, viene declinato più volte nella tavolozza dei colori.

L’ospitalità fornita ruota intorno al concetto di eleganza degli ambienti e ad un’accoglienza meno formale rispetto alle grandi strutture, pur donando grande attenzione a tutti i dettagli. La maggior parte degli arredi presenti, infatti, sono stati disegnati su misura per la struttura dall’architetto Gisonda. Ogni elemento è stato progettato seguendo un percorso ben definito: per esempio i diversi disegni geometrici ideati e realizzati ad hoc e presenti nei tessuti  delle boisserie, nei piani d’appoggio dei tavolini e della console desk.

“Le soluzioni adottate in tutto il progetto sono volte ad ottenere ambienti funzionali e completi di ogni comfort; spazi che evocano al pubblico la sensazione di sentirsi “come a casa” ed avvertire quella gradevole atmosfera accogliente tipica dei luoghi in cui sentirsi bene”.

Con questo progetto si ridona linfa ad una palazzina milanese dei primi del Novecento inserita in un quartiere costruito seguendo la concezione degli english village anni Venti; il progettista ha saputo così ricrea un vero e proprio mondo familiare, luogo vivo da abitare dove comfort e design sono – appunto – di casa.

 

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