Un progetto di trasformazione, con le semplici regole di home staging, tra interior design e scenografia. Cambiare ed armonizzare…
La città di Amburgo si trasformerà, fino a settembre, nella capitale europea dell’architettura sostenibile anticipando le tendenze delle smart city del futuro, per trovare una risposta innovativa ai problemi più urgenti dell’abitare urbano contemporaneo.
L’occasione è l‘International Building Exhibition (IBA), evento con oltre un secolo di storia, nato nel 1901, ed oggi più che mai spinto verso l’i innovazione green del settore delle costruzioni. Centinaia sono le proposte progettuali sorte in poche settimane tra le strade di Amburgo con paternità internazionale. Architetti, paesaggisti, urbanisti, ingegneri si incontrano per mettere in atto le più svariate soluzioni architettoniche legate alla realtà e, soprattutto, esportabili in qualunque altro contesto.
Tra i protagonisti indiscussi dell’IBA, troviamo un team pluripremiato proveniente dal Massachussets Institute of Technology (MIT), autori della “Soft House”.
“Un’architettura adatta a rispondere ai continui cambiamenti del nostro tempo”, sottolinea l’architetto Sheila Kennedy docente del MIT e team leader dello studio KVA Matx, dove le infrastrutture energetiche non sono fini a se stesse, ma interpretate come mezzo per creare edifici innovativi dove le tecnologie sono protagoniste.
Inserita nella comunità di Wilhelmsburg Island, Soft House presenta:
– una facciata dinamica a sud realizzata con una rete di strisce in materiale tessile integrate alle celle fotovoltaiche e applicati ad un sistema ad assi orizzontale ad inseguimento solare. Gli elementi fotovoltaici sono sempre orientati verso il sole captando il massimo quantitativo di energia pulita per alimentare l’abitazione. Nello stesso tempo il tessuto della facciata si trasforma in un brise-soleil naturale: schermatura che protegge i locali interni dal calore durante i mesi estivi, lasciando penetrare la luce in profondità nel periodo invernale;
– una struttura in legno leggero e componenti lignei mobili che trasformano la solida struttura perimetrale delle classiche Passivehaus tedesche, in uno spazio abitabile flessibile e modellabile, perfettamente rispondente agli standard Passivehaus.
– energia prodotta dalle “tende fotovoltaiche” è trasferita direttamente all’impianto di illuminazione al LED, indispensabile per mantenere basso il livello di emissioni di carbonio.
La Soft House è la chiara dimostrazione di come la tecnologia energetica, possa trasformarsi in un complemento di design che contribuisce all’efficienza energetica delle costruzioni a basso consumo, oltre ad essere completamente smontabile e riciclabile alla fine del ciclo di vita dell’edificio.
“Abbiamo bisogno di raggiungere la massima creatività e la flessibilità per scoprire fin dove ci possono portare i nuovi materiali”, afferma Sheila Kennedy . “Le applicazioni più interessanti per i nuovi materiali sono quelle che lavorano a differenti livelli, una volta raggiunto questo obiettivo, saremo in grado di inserirci nel mercato, rivoluzionando l’architettura sostenibile”.
(Fabiana Cambiaso – Università La Sapienza)
Immagini: © 2013 Kennedy & Violich Architecture
Soft House, Kennedy & Violich Architecture
Superficie unità residenziali:
4/180 mq
Completato:
Marzo 2013
Materiali: Legno, Membrane tessili
Applicazioni: Struttura, Involucro, Schermature