In Italia, il riscaldamento a biomassa è un settore in costante crescita, rivalutato attraverso una serie di ricerche e…
Chi è che oggi non si sente responsabile dei cambiamenti ecologici che il nostro pianeta sta subendo negli ultimi decenni? Siamo sempre più sensibilizzati verso questa tematica, a partire dalla raccolta differenziata che ormai è diventata un’abitudine fino ad arrivare agli abiti che decidiamo di comprare.
Le nuove abitazioni sono tutte in classe energetica A, ma tanti adesso stanno optando per la casa passiva, ossia priva di impianti di riscaldamento e raffreddamento tradizionali, ma alimentata solo da fonti di energia rinnovabile.
Una villetta indipendente di 185 mq, a Bollate appena fuori Milano, è stata recentemente realizzata in standard passivo, ma con un occhio “mediterraneo” e porta la firma di BLM Domus.
Caratterizzata da uno stile architettonico moderno che rimane sui toni del bianco e del grigio, la casa ha un cuore tecnologico che pulsa all’interno della struttura in legno, materiale molto resistente con qualità fisico-termiche e antisismiche riconosciute che si fa garante dell’isolamento termico e acustico dell’abitazione.
La casa si sviluppa su tre livelli, a partire dall’interrato dove si trova la taverna con camino, un bagno lavanderia e il locale tecnico dove convergono gli impianti. Il piano terra poi si suddivide in zona living, camera e servizi, tutto in un ambiente arioso. Trova posto una scala in acciaio e legno che porta alle camere del piano superiore. In questa abitazione vengono sfruttati al massimo tutti gli apporti gratuiti, come il calore prodotto dagli elettrodomestici in funzione, dalle persone che vivono in casa o dai raggi del sole. Un impianto in pompa di calore aria-acqua è il responsabile del riscaldamento d’inverno ma anche dell’abbassamento delle temperature d’estate.
Da dove nasce la PassivHaus?
L’idea è tedesca ed è una soluzione abitativa pensata per assicurare benessere termico senza impianti tradizionali. Viene definita “passiva” perchè gli apporti di calore sono passivi, sono cioè dovuti al sole e al calore generato dagli elettrodomestici e dagli inquilini stessi. Per essere definita “passiva”, deve rispettare i parametri dello standard definito dal Passivhaus Institut di Darmstadt in Germania, un’area geografica dove le temperature sono mediamente più rigide. Per questo motivo si parla adesso di “passivo mediterraneo”: dato il clima più mite sul territorio italiano, per evitare spreco di energia, le dotazioni tecnologiche vengono dimensionate a seconda del luogo e dell’ambiente circostante.
“Siamo orgogliosi di questo progetto e soddisfatti del risultato conseguito” – dichiara Marco Bevilacqua, Direttore tecnico di BLM Domus – “La casa di Bollate è la dimostrazione che oggi il passivo non è più un concetto abitativo per una ristretta elite di ‘fanatici’ dell’ambiente. Grazie alla nostra esperienza unita all’adozione di metodologie all’avanguardia, siamo stati in grado di costruire un edificio passivo con un investimento economico paragonabile a quello di una casa in classe A”.