Ogni spazio ricettivo importante, necessita di armonizzarsi, in tutti i suoi spazi, affinché design, progettazione degli spazi e peculiarità,…

La Domus Technica, nuovo Centro di Formazione Avanzata della ditta Immergas, rappresenta uno sforzo da parte dell’azienda, nel perseguire un continuo adeguarsi, rinnovarsi, dotarsi di nuovi spazi di ricerca e comunicazione.
Azienda leader negli impianti, la Immergas ha esteso la propria ricerca e produzione alle tecnologie di nuova generazione (legate allo sfruttamento di risorse rinnovabili) quali il solare termico, il fotovoltaico, il geotermico. In linea con la propensione verso l’innovazione e la sperimentazione, la nuova struttura è volta ad ospitare sale didattiche e dimostrative in cui fare formazione e aggiornamento di tecnici e professionisti sia sulle tecnologie di impianto sia su quelle a fonti rinnovabili.
L’edificio si configura come “laboratorio aperto“, spazio di lavoro e accoglienza, in cui le scelte distributive, tecniche e impiantistiche contribuiscono a creare una macchina sofisticata e flessibile, capace di produrre interamente l’energia necessaria al proprio fabbisogno e contribuendo anche ad erogare l’energia in eccesso all’edificio per uffici esistente.
Architettura essenziale e sobria che si integra con l’intorno affermando un principio di novità, con un volume traslucido compatto che richiama la vocazione industriale del contesto e la riscatta con un’immagine ricercata ed evocativa di “luogo tecnico”.
L’edificio si colloca in allineamento e continuità con il fronte di ingresso del corpo per uffici esistente, ma si connota quale corpo isolato e prismatico, interfaccia comunicativa tra azienda e territorio. Viene ordinato in piani sfalsati con un rivestimento in lastre di U-glass reagente in modo sempre diverso alle condizioni di luce e atmosferiche, acquisendo, a seconda delle ore e dello scorrere delle stagioni, un carattere diafano e inconsistente o viceversa solido e materico.
La sera, un sistema di illuminazione, completamente servito dalla produzione elettrica diurna con pannelli fotovoltaici, trasforma l’edificio in un corpo di luce, struttura di produzione e controllo dell’energia. Tale rivestimento svolge inoltre un importante compito di termoregolazione, agendo come camera d’aria preriscaldata d’inverno e, tramite aperture controllate, come controfacciata ventilata d’estate.
L’intero edificio è fortemente coibentato per la massima riduzione di consumo energetico e persegue ottimizzazione delle tecnologie impiantistiche al fine di produrre un intervento sostenibile dal punto di vista ambientale. La sostenibilità si configura così punto cardine del progetto, in continuità con l’attenzione e la sensibilità dell’azienda.
L’organizzazione interna degli spazi è distribuita su due livelli; al piano terra, ospita un ampio atrio, con aperture vetrate verso l’esterno e le quattro sale dimostrative (alta potenza, nuove tecnologie, solare e geotermico) e una sotto centrale tecnologica: tale ambiente destinato allo “stoccaggio dell’energia” si pone al centro dell’atrio quale cuore del funzionamento della macchina “domus technica“, segnalato anche dal sistema di illuminazione dell’atrio (che a soffitto si apre a raggiera proprio dal nucleo centrale).
Mentre l’atrio è trattato con toni freddi e “asciutti”, le sale sono invece caratterizzate con i colori identitari dell’azienda ed ognuna allestita ad ospitare una specifica tecnologia; ogni sala può accogliere circa 20/30 persone a sedere. Al primo piano si colloca un’ulteriore sala, ambiente ristoro e per incontri informali, aperta sulla terrazza. Tale terrazza si configura infine come “paesaggio artificiale”, in cui si alternano parti pavimentate e parti a tetto verde con giaciture inclinate, nelle quali sono integrati i pannelli solari e fotovoltaici.
(Fabiana Cambiaso – Università La Sapienza)