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“Un iceberg all’angolo tra Victoria e Swanston street”, così è stato definito l’involucro traslucente che avvolge il nuovo Design Hub del Royal Melbourne Institute of Technology progettato dall’architetto Sean Godsell.
La costruzione è stata concepita e realizzata con l’obiettivo di conseguire il massimo risultato nel Green Star Education Rating, secondo i parametri del Green Building Council of Australia (GBCA), adottando sofisticate soluzioni nell’ambito della progettazione sostenibile. La scelta dei materiali costruttivi e di allestimento ha privilegiato prodotti a zero impatto sull’ozono, privi di emissioni organiche volatili (VOC) e di sostanze nocive per l’uomo e l’ambiente. Il sistema appartiene alla recente generazione di involucri “adattivi”, capaci cioè di modificare dinamicamente la loro configurazione geometrica e prestazionale, in sinergia con l’ambiente, al fine di assicurare comfort e efficienza energetica.
L’involucro progettato da Godsell per l’Hub Design di RMIT è del tipo a doppia pelle.
La stratificazione prevede un tamponamento interno a curtain wall (facciata continua) di elevate prestazioni, dotate di vetrocamera con cristalli basso emissivi e intercapedine con argon. A circa 70cm dal curtain wall, ancorati ad una struttura montante in profili di acciaio, sono montati i pannelli della seconda pelle. Si tratta di elementi preassemblati in moduli da 1,8 metri per 4,2 di altezza, ognuno dei quali composto da 21 anelli di acciaio zincato (per la protezione anticorrosione) tamponati da dischi di vetro satinato di 60 cm di diametro, alcuni fissi, altri orientabili.
Il movimento, completamente indipendente per ogni pannello, è collegato ad un sistema elettromeccanico di building management, che combina i dati di funzionamento dell’edificio con la posizione del sole e le condizioni metereologiche esterne, in grado di modificare la configurazione dell’involucro di facciata, ottimizzando gli apporti termici e luminosi.
Inoltre, il sistema d’involucro esterno è stato predisposto non solo per adattarsi alle condizioni metereologiche, ma anche per seguire l’evoluzione tecnologica: in alternativa ai dischi di vetro, si prevede la possibilità di installare celle fotovoltaiche per incrementare l’autonomia energetica dell’edificio, o sistemi di retroilluminazione per trasformare l’involucro in un superficie multimediale.
L’edificio si sviluppa per 2 livelli nel sottosuolo e 8 fuori terra con una superficie totale di 13mila mq di nuovi spazi funzionali dedicati all’interazione tra i team che operano al suo interno: studenti, ricercatori, professionisti ed esperti di design impegnati in diversi campi di specializzazione, spinti e stimolati a confrontarsi, scambiarsi opinioni, informazioni, condividere problemi e nuove soluzioni.
(Fabiana Cambiaso – Università La Sapienza Roma)
Immagini: © Earl Carter