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Inaugurata dopo oltre dieci anni di attesa e circa 3 di lavori, la nuova stazione ferroviaria Tiburtina di Roma, è la prima stazione dedicata all’alta velocità in Italia «pensata come grande galleria aerea».
L’architetto Paolo Desideri, dello studio Abdr, che ne è il progettista, spiega che lo scalo, «assolve contemporaneamente alla funzione di stazione ferroviaria internazionale e di grande Boulevard urbano». Queste due funzioni, aggiunge l’architetto, «trovano reciproca compatibilità a partire da un’idea dello spazio interno a grande altezza, una galleria totalmente libera da elementi strutturali che garantisce una reale flessibilità nell’utilizzazione dello spazio, attraverso allestimenti liberi in grado di integrare concretamente, come nei grandi spazi aeroportuali, le aree destinate al commercio e quelle destinate alle sale attesa».
Per questo motivo, prosegue Desideri, «la progettazione si è subito indirizzata verso soluzioni che eliminassero il più possibile la presenza di elementi strutturali verticali quali i pilastri, preferendo a questi soluzioni appese dei solai di nuova realizzazione». A tagliare il nastro della monumentale opera, è stato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha intitolato lo scalo a Cavour.
La struttura si presenta come un ponte di cristallo sospeso sui binari lungo 300 metri, una sorta di percorso coperto che unisce i quartieri Nomentano e Pietralata. Il lungo parallelepipedo è ricoperto di vetri “respiranti” lungo 360 metri, di cui 300 sospesi, largo 60 e a 9 metri di altezza rispetto ai binari. Al suo interno otto “bolle” colorate di verde acqua, volumi sospesi che conterranno negozi, biglietterie, ristoranti e servizi. 9 metri più in basso, raggiungibili da 52 scale mobili e 29 ascensori, i 20 binari da dove partiranno i treni ad alta velocità.
Caratterizzata da un comfort interno equilibrato, grazie all’inserimento in copertura di una serie di fasce opache e trasparenti che filtreranno la luce solare a seconda delle esigenze climatiche e consentiranno un perfetto controllo sul riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti.
Particolare attenzione alla scelta dei materiali e delle tecnologie costruttive per le finiture in interno ed esterno. Sono stati utilizzati prodotti Oikos con effetti estetici particolari. Per esempio nelle colonne della Stazione Tiburtina è stato utilizzato Antico Ferro a riprodurre l’effetto Corten.
Il trattamento pittorico consente di eliminare i giunti tra più pannelli metallici, realizzando con semplicità la finitura su superfici curvilinee o a doppia curvatura. Sono inoltre garantiti tempi rapidi e facilità di posa in cantiere, con la possibilità di consegnare i lavori di opere così complesse nei tempi stabiliti, senza elevare eccessivamente i costi. La materia Oikos si è dimostrata inoltre realmente in grado di creare il medesimo effetto percettivo delle finiture riprodotte.
La stazione è già operativa anche se gli spazi contenuti nella galleria commerciale saranno completati entro qualche mese da negozi, vip lounge, internet caffe’, ristoranti, servizi di vario genere oltre che dalla sala di controllo elettronico del traffico.
(Fabiana Cambiaso – Università La Sapienza Roma)