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Quattro Forme

Una mostra corale, con una nuova estetica essenziale.

Quattro forme, una mostra che riunisce opere di Mario Airò, Joana Escoval ed Ettore Spalletti, illuminate da un’installazione del designer Michael Anastassiades, che attraverso la luce trasforma gli spazi della galleria.

L’estetica degli artisti, accomuna i lavori in mostra, che cercano, come un nuovo mantra, una ricerca di equilibrio tra purezza dei materiali e semplicità delle forme. otrebbe sembrare, a un primo sguardo, che a tenerli insieme sia una certa poetica della riduzione, una predisposizione verso un’economia dei mezzi.

A ben guardare, però, ciascuna di queste opere accenna a un’apertura, alla possibilità di contemplare uno spiraglio, l’intuizione del paesaggio o la bellezza di un momento destinato a trascorrere.

Base di colore (1991) di Ettore Spalletti suggerisce l’idea di un orizzonte che è contenuto nella geometria dell’alabastro e che il pigmento azzurro dischiude.

Calla (2011) di Mario Airò disegna un prezioso arabesco nello spazio solo per poter offrire un fiore al soffitto.

Made to accompany the sound of a storm I & II (2019) e I would rather be a storm (2020) di Joana Escoval tracciano una geografia quasi impercettibile, un paesaggio che è tanto stilizzato e astratto quanto intuitivo e presente.

La purezza della Luce

Base di colore

One Well-Known Sequence (2018) di Michael Anastassiades, infine, utilizza la luce e la geometria per scandire ritmicamente lo spazio, facendo della sua misurazione un esercizio di sensibilità.

Così come sensibili sono le superfici riflettenti di Beauty Mirror e Fairest, che insieme alla luce e allo spazio, hanno l’ambizione di lusingare lo spettatore.

Quattro forme è una modesta partitura di pause e di vuoti, un dialogo spontaneo tra opere che portano un po’ più vicino ciò che appare spesso lontano.

Ed è questo stato di tensione poetica, creata con le opere essenziali, tra interno ed esterno, tra l’intimità dell’ambiente domestico e l’ampiezza di altri spazi, anche solo immaginati, che i lavori in mostra portano lo spettatore a immaginare altro, oltre all’essenziale in mostra.

Gli artisti

Mario Airò è nato a Pavia nel 1961. Il suo approccio sperimenta e reinterpreta i diversi mezzi artistici, evidenziando la capacità di creare un continuo cross-over tra le discipline.

Michael Anastassiades ha fondato il suo studio a Londra 1994. Le sue creazioni – che l’illuminazione, i mobili e i prodotti di design industriale – sono caratterizzate da una poetica ma rigorosa interpretazione della tecnologia, dei materiali e funzionalità.

Joana Escoval è nata a Lisbona nel 1982. La sua pratica, sia visiva che sonora, include sculture, performance e installazioni. Nel 2020 il Museu Coleção Berardo, Lisbona ha ospitato una sua personale.

Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, Pescara, 1940 – 2019), ha sviluppato da subito una voce singolare e solitaria e un corpus di lavoro che supera ogni movimento che circoscrive un artista ai confini regionali o ideologici. Il vocabolario formale di Spalletti ha sempre mescolato ed equilibrato pittura e scultura, forma e colore, spazio interno ed esterno.

Quattro forme

Installation views at Vistamarestudio, Milano

Foto by Hector Chico / Andrea Rossetti © 2021

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