In Italia, il riscaldamento a biomassa è un settore in costante crescita, rivalutato attraverso una serie di ricerche e…
Un progetto di design pensato per chi è sempre in viaggio, per chi vive in paesi lontani, per chi è lontano dalla propria famiglia e vive le emozioni sempre più spesso virtualmente. Immaginate di vivere il rito della colazione con i vostri genitori o la vostra fidanzata via skype … proprio da quest’idea è nato il lavoro di Louisa Zahareas, laureata alla Design Academy di Eindoven.
Louisa ha disegnato un set in porcellana bianca che all’apparenza sembra avere delle dimensioni e delle prospettive sbagliate.
Una caffetteria che appare in bilico su sé stessa, forchette e cucchiai che sembrano troppo piatti per poter essere utilizzati, due teiere che si fondono in una sola: questi oggetti di design così strani e irreali se, però, vengono visti attraverso lo schermo di un computer, acquistano la loro forma naturale.
Un progetto divertente, forse poco funzionale, capace però di raccontare uno stile di vita, moderno e tecnologico.
Louisa ha lavorato progettando i prototipi in 3D e guardandoli poi attraverso la fotocamera del suo telefono e il proprio pc. Un lavoro di design e, insieme, anche di calcoli e di numeri: queste forme complesse e irregolari sono state studiate infatti matematicamente. La designer ha collaborato con Dianne Hansford, esperto di geometria computazionale e di progetti tridimensionali.
“Mi sono ispirata alla pittura e all’uso del 2D. Questo approccio non è nuovo, è stato utilizato già in pasato per gli ‘Ambasciatori’ di Hans Holbein. È stato però necessario riadattare quest’approccio al 3D”.
“Mi sono ispirata alla mia storia personale.. sempre più spesso incontrato la mia famiglia in spazi virtuali!” e aggiunge “Vedo questi oggetti come oggetti di scena. Immagino lo spazio davanti ai nostri computer o ai nostri smartphone come uno palcoscenico teatrale dove trascorriamo diverso tempo e, quindi, svolgiamo diverse attività. Questo studio vuole raccontare nuove forme di interazioni”.