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Nei dintorni di Sondrio, un intervento progettuale riuscito e complesso, definisce una residenza privata sobria e rigorosa, aperta alla luce e al paesaggio, che si integra in modo innovativo al suo contesto, senza tradirne lo spirito originario.

La casa si trova nei dintorni di Sondrio, in una località battezzata Colda, conosciuta a chi è habitué della zona, perché essendo protetta dai venti ed esposta a sud, resta un terreno favorevole alla coltivazione delle vigne. Ieri, interamente ricoperta di vigneti, era un semplice borgo contadino, in cui ogni dimora nasceva per soddisfare precise esigenze di vita e di lavoro. Oggi ha subito la metamorfosi ibrida che è propria di tutti i centri abitati, ma ha mantenuto la vocazione originaria e il terreno di pertinenza della casa, in forte pendenza, compreso fra una strada di accesso orientata a sud e una strada secondaria verso monte, è ancora in parte circondato da viti. Proprio le indicazioni della topografia di riferimento sono state il punto di partenza del progetto residenziale curato dallo studio Antonio Citterio & Partners che ne ha assunto i vincoli come possibilità di espressione architettonica creativa.“Di fatto”, spiegano, “la sezione della casa si costruisce proprio nella sagoma del terreno, collegando le due strade. Il volume effettivamente visibile fuori terra, occupato solo dal soggiorno e dalla cucina, si definisce fra due muri di pietra a secco verso nord e si delimita a sud con una facciata di legno e vetro, che apre la casa sul giardino. L’orientamento non ortogonale del volume ‘girato’ verso la vista più bella della valle e il lavoro di torsione sul piano della copertura, mirato a minimizzare l’altezza dell’edificio rispetto alla balza più bassa del terreno, hanno deformato l’edificio che risulta così fortemente integrato al paesaggio, grazie anche alla matericità familiare del rivestimento in conci e piode.   Il disegno del tetto si manifesta poi anche all’interno dello spazio, dove le travi lignee a vista ripercorrono le inclinazioni irregolari della gronda”. Il grande living organizzato in differenti aree relax è il cuore della casa, un vasto open space caratterizzato da una generosa altezza che segue le linee dinamiche della copertura, la cui luminosità è garantita da ampie vetrate scorrevoli con serramenti in rovere lamellare che permettono alla vista di spaziare nel paesaggio, favorendo la compenetrazione esterno interno. Le medesime scelte compositive informano il volume sottostante che accoglie le camere da letto e la bellissima piscina coperta, nel quale gli spazi si organizzano attorno a pochi, semplici elementi architettonici, restituendo un’abitabilità ricca di luminosità e flessibile, densa di rimandi visivi. Cemento per l’intelaiatura portante, blocchi di pietra locale per la facciata, laterizio per i muri intonacati a gesso e tinteggiati, legno e pietra per i pavimenti, gesso tinteggiato per i soffitti: tutti i materiali selezionati sono un omaggio al genius-loci e alla proposta di forme rigorose, in cerca di nuovi equilibri con gli archetipi delle geometrie abitabili locali. Anche negli spazi privati, come già negli ambienti living, le pareti perimetrali divengono involucro e, al contempo, presenza da cui scostarsi, in quanto il progetto si è sviluppato attorno alla volontà di generare dimensioni fluide, prive di percorrenze predeterminate e di ambiti nettamente definiti, che sembrano voler suggerire un ritorno alla natura, alle luci e alle ombre della natura circostante. Gli arredi, pochi ed essenziali, brani antologici della più qualificata produzione di design contemporaneo, sostengono la scena scaldata dalle sfumature dinamiche del progetto illuminotecnico messo a punto e realizzato ad hoc. Tutto coerente, dunque. Alla fine, forse, l’unico elemento di freddo contrasto appare riservato alla mancanza di un camino. Ma, probabilmente, un eccesso di fedeltà all’originario spirito locale avrebbe finito per essere folcloristico.

 

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